Altamura
Le
origini di Altamura sono molto antiche e avvolte
nel mistero:
secondo una leggenda, Altamura sarebbe stata
fondata da Antello, amico
di Enea, con questi fuggito da Troia; fermatosi su un colle della
Murgia (a differenza del suo celebre compagno d'armi, approdato in
Lazio) Antello avrebbe fondato una città di nome Altilia (“Alter Ilium”
ovvero l' "altra Troia"); una seconda leggenda narra che Altamura
sarebbe stata fondata da Althea, regina dei Mirmidoni.
Tra il V e il III a.C. la città, probabilmente ribattezzata Petilia,
viene fortificata dai Peuceti con una doppia cinta muraria alta 6 metri
e larga 5.50, abbastanza da permettere su di essa il passaggio di
carri.
Queste possenti mura megalitiche, ancora oggi visibili in alcuni punti,
sono all'origine dell'attuale toponimo della città: infatti, dopo un
lungo periodo di declino e distruzioni cominciato in epoca romana e
proseguito per gran parte del Medioevo, al tempo di Federico II di
Svevia dell'antico centro abitato rimanevano solo le rovine delle alte
mura; proprio queste mura colpiranno l'imperatore a tal punto da
persuaderlo a rifondare la città e a chiamarla Altamura.
Con Federico II Altamura vivrà una seconda
giovinezza: quest'ultimo
ordinerà la costruzione della cattedrale (1232), uno dei più maestosi e
spettacolari luoghi di culto dell'intera Puglia.
Nel 1248, in seguito all'insistenza di Federico, papa Innocenzo IV
dichiarerà la cattedrale “palatina”, ovvero estranea alla giurisdizione
della chiesa cattolica e alle dirette dipendenze dell'imperatore .
Federico concederà agli abitanti della città numerosi privilegi e
sgravi fiscali, favorendo così una notevole immigrazione sia dalle
campagne circostanti che dal resto del regno.
Rinata e divenuta in breve tempo opulenta, Altamura
diventerà in
seguito feudo di importanti famiglie nobiliari come gli Orsini del
Balzo e i Farnese, questi ultimi finanziatori della realizzazione di
numerose chiese e palazzi.
La caratteristica più evidente del centro storico di Altamura
è la
presenza dei “claustri” (claustro=luogo chiuso), tipiche piazzette o
slarghi caratterizzati da un'unica entrata: questi luoghi oltre a
rappresentare un luogo d'incontro per la comunità, avevano anche una
funzione difensiva, in quanto i nemici che vi fossero entrati si
sarebbero ritrovati intrappolati in una stradina senza via di fuga e
sarebbero stati sopraffatti dal lancio di sassi e altri oggetti dalle
finestre delle case circostanti.
Ad Altamura si contano circa 80 claustri, suddivisi
in due tipologie:
il claustro greco ha una forma tondeggiante ed un pozzo in posizione
centrale; al contrario il claustro di tipo arabo è formato da una
stradina stretta con il pozzo per la raccolta dell'acqua piovana in
fondo alla stessa.
Altamura può vantare, oltre ad uno splendido
centro storico arricchito
da una maestosa cattedrale, da numerose chiese e da pregevoli palazzi
nobiliari, dei dintorni altrettanto interessanti.
Circa 6 km a nord di Altamura, nel ventre di un
altopiano roccioso
rientrante nel perimetro del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, si apre
una sorprendente dolina carsica nota come “Pulo di Altamura”,
profonda
95 metri e larga 550.
Nonostante le pareti siano scoscese, un sentiero permette di
raggiungere il fondo della dolina e di ammirarne lo straordinario
paesaggio.
Per via della sua particolare conformazione, il Pulo beneficia di
particolari condizioni (protezione dai venti, basse temperature sul
fondo in assenza di vento per via dell'inversione termica, suolo ricco
di minerali) che consentono la sopravvivenza di specie molto rare.
Nelle grotte che si aprono nelle pareti rocciose del Pulo sono stati
trovati reperti risalenti al Paleolitico.
Poco distante dal Pulo, in una grotta in località Lamalunga, nel 1993
il Cars (Cento Altamurano per le Ricerche Speleologiche) si è imbattuto
fortuitamente in un reperto di straordinaria importanza: lo scheletro
integro e perfettamente conservato di un homo neanderthalensis vissuto
presumibilmente tra i 150-250.000 anni fa e affettuosamente
soprannominato dagli altamurani "Ciccillo".
L'ottimo stato di conservazione dello scheletro rende questa scoperta
una delle più importanti del genere in Europa.
Negli ultimi decenni in tutta la murgia altamurana si sono susseguite
clamorose scoperte, rendendo questa zona un vero e proprio paradiso per
paleontologi e semplici appassionati: in una cava dismessa a pochi
chilometri dalla città, infatti, nel 1999 sono state rinvenute almeno
4000 impronte di dinosauro.
Le impronte hanno una lunghezza che va dai 5 ai 45 centimetri e
appartengono a circa 200 esemplari di almeno 5 specie diverse.
Le impronte sono perfettamente conservate e in alcuni casi si possono
osservare addirittura le pieghe della pelle del dinosauro e gli schizzi
di fango che si sono prodotti quando l'animale ha poggiato la zampa.
Il ritrovamento è il più importante del genere in Europa ed uno dei più
importanti al mondo.
Nel 2006 il Pulo di Altamura, “l'uomo di
Altamura” ritrovato nella
grotta di Lamalunga e la cava dei dinosauri sono stati inseriti dallo
Stato italiano nella “Lista propositiva” che è stata presentata
all'Unesco per la candidatura di questi siti della Murgia altamurana a
Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Altamura è nota in Italia e all'estero anche
per l'ottimo pane e per
diversi prodotti da forno
"il pane è veramente buono, tanto che il passeggero
scaltro suole farsene provvista per il viaggio"
Quinto Orazio
Flacco Libro I Satira V del 37 a.C.
Il pane di Altamura si è insignito della
certificazione D.O.P
(Denominazione di Origine Protetta) nel 2005.
Curiosità: nel 2009 ad Altamura
è stato girato
il film “Focaccia
blues”, ispirato alla storia vera di una focacceria
tradizionale che ha
sconfitto la concorrenza del vicino Mc Donald's, costringendolo a
chiudere i battenti (probabilmente unico caso al mondo) e diventando
così il simbolo dello slow food che trionfa sul colosso del fast food.
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